La nona edizione del premio Barozzi
25-10-2012 14:10 - Novara

I premiati

I premiati sono stati complessivamente nove, ripartiti in queste categorie. Tre sportivi locali: la Canottieri Lago d´Orta (che ha inviato a ritirare il riconoscimento ai suoi 50 anni di vita il pluricampione Stefano Basalini), il medico sportivo Sergio Migliorini (quattro partecipazioni a giochi olimpici) e l´arciera Mariangela Perna (quarta alle paralimpidi di Londra nella gara a squadre); altrettanti artisti locali: la narratrice Maria Paola Colombo (vincitrice con la sua opera prima "Il negativo dell´amore" del Premio Flaiano), Damiana Natali (una delle pochissime donne che esercitano la professione di direttore d´orchestra) e lo scultore Uldino Desuò (che ha illustrato con grande efficacia il suo sofferto rapporto con le sue creazioni); un premio speciale al polisportivo Donato Gamarino (fondista di sci e scalatore delle vette più alte dell´emisfero australe) e due premiati di rilievo nazionale: per l´arte l´Orchestra Guido Cantelli, per lo sport Michele Frangilli.
Lo spazio disponibile non consente di parlare adeguatamente di tutti i premiati. Dedichiamo quindi qualche parola solo ai destinatari dei due premi nazionali. L´Orchestra Guido Cantelli, intitolata al compianto direttore d´orchestra novarese, costituita a Milano nel 1992, affianca al repertorio classico brani di autori contemporanei. Ha la peculiarità di essere totalmente gestita dagli stessi orchestrali. La sua presidente Laura Magistrelli, che è anche la prima clarinettista, nel ritirare il premio ha espresso il desiderio di tenere un concerto nella città di Guido Cantelli. Il prof. Folco Perrino, che ha introdotto in qualità di padrino l´orchestra premiata, ha ricordato con particolare emozione Guido Cantelli, da lui seguito nelle sue performance dall´esordio del 1943 fino alla tragica morte in incidente aereo del 1956. A suo parere, Cantelli fu il più grande direttore d´orchestra del suo tempo e il suo talento musicale fu talmente elevato e originale, che nessuno (neppure Arturo Toscanini, che pure lo amò, lo consigliò e lo portò in America) poteva considerarlo proprio allievo.
Michele Frangilli, classe 1973, leader della nazionale italiana che si è aggiudicata la medaglia d´oro nel tiro con l´arco a squadre ai recenti Giochi Olimpici di Londra, appartiene a una famiglia di arcieri: il padre è anche il suo allenatore, la madre, scomparsa nel 2005, gareggiava persino durante la gravidanza, la moglie è nazionale francese e la sorella ha partecipato ai Giochi Olimpici per la Costa d´Avorio. Michele ha avuto l´onore (ma anche la pesante responsabilità) di scagliare l´ultima freccia a Londra: quella che doveva cogliere il centro del bersaglio (punteggio 10) per dare la medaglia d´oro alla squadra azzurra. Ebbene, Michele non ha fallito. Incalzato dal giornalista Renato Ambiel sui sentimenti provati in quel momento, ha risposto tranquillo che nei 25 secondi che aveva a disposizione per scagliare la freccia non ha avuto il tempo per emozionarsi.
Gli intermezzi musicali, eseguiti dal gruppo Brotherhood Gospel Choir, una decina di giovani guidati da Paolo Viana, hanno trascinato il pubblico sui ritmi di alcuni brani davvero gradevoli e ben interpretati, rappresentando il completamento ideale per una serata che la sezione Barozzi può annoverare tra i propri successi.
Luciano Marmo